Dal perimetro ai controlli: come organizzare conformità, audit e risposta agli incidenti nelle filiere manifatturiere
La direttiva NIS2 (UE 2022/2555) estende obblighi di sicurezza a più settori e catene di fornitura, includendo infrastrutture digitali e operatori industriali. Per le reti produttive significa definire governance, controlli minimi e audit periodici con attenzione ai sistemi OT/ICS (es. IEC 62443).
Indice
- 1. Perimetro e ruolo delle PMI di filiera
- 2. Controlli essenziali per IT e OT
- 3. Programma di audit: criteri e frequenza
- 4. Gestione incidenti e reporting
- 5. Capacità regionale e cooperazione pubblico-privata
- Conclusione
1. Perimetro e ruolo delle PMI di filiera
Anche soggetti non “grandi” possono rientrare nel perimetro se erogano servizi essenziali, gestiscono infrastrutture digitali o sono fornitori critici. Le PMI dovrebbero negoziare contratti che chiariscano requisiti, audit condivisi e livelli di servizio di sicurezza.
2. Controlli essenziali per IT e OT
Identità e accessi
MFA ovunque possibile, privilegi minimi, segregation of duties, gestione robusta delle credenziali dei dispositivi OT.
Asset e patching
Inventario IT/OT, classificazione dei dati, patch window concordate con produzione, compensazioni quando non si può patchare.
Segmentazione rete
Zone e conduits (IEC 62443), DMZ industriale, filtraggio protocolli e monitoraggio est-ovest.
Backup e continuità
Regola 3-2-1, test di ripristino, procedure manuali in caso di degrado OT.
3. Programma di audit: criteri e frequenza
L’audit verifica policy, evidenze e efficacia dei controlli: accessi, patch, logging, formazione, piani di continuità. La frequenza dipende dal rischio; ogni audit produce finding, owner e tempi di remediation. Per OT, includere walk-through in campo.
4. Gestione incidenti e reporting
Serve una chain of command, criteri di gravità e modelli di notifica. Gli incidenti gravi vanno segnalati all’autorità nazionale/CSIRT nei tempi previsti; in parallelo informare clienti e fornitori critici. Runbook e table-top exercise anticipano la risposta e riducono tempi di fermo.
5. Capacità regionale e cooperazione pubblico-privata
La resilienza è un bene di filiera: centri di competenza regionali, linee guida condivise e sportelli di pronto intervento riducono il divario tra grandi e piccole aziende. Formazione periodica e scambio di indicatori anonimi sugli incidenti migliorano la postura complessiva.
Conclusione
NIS2 spinge le reti produttive verso una sicurezza misurabile e cooperativa. Con controlli essenziali, audit regolari e piani di risposta provati, le filiere riducono rischi operativi e reputazionali e rafforzano la competitività del territorio.
