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Agroalimentare: tracciabilità blockchain del latte ovino sardo

Origine e qualità, in modo chiaro: cosa fa davvero la blockchain, come si collega agli standard GS1/EPCIS e perché aiuta DOP/IGP, export e fiducia

La filiera lattiero–casearia ovina della Sardegna (Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Fiore Sardo) vive di identità, qualità e mercati esteri competitivi. Tracciabilità qui significa poter ricostruire in pochi secondi “chi ha fatto cosa, dove e quando” – dall’allevamento al banco. La blockchain non è una bacchetta magica: è un registro condiviso che rende più difficile alterare i dati già registrati. Se uniamo questo registro agli standard di tracciabilità GS1/EPCIS (il “vocabolario comune” con cui aziende e controlli pubblici si parlano), otteniamo un racconto digitale verificabile dell’origine e della qualità del latte, utile contro le frodi e prezioso per i consumatori.

Indice

1. Cos’è (davvero) la tracciabilità su blockchain

Pensiamola come a un quaderno condiviso, dove ogni attore della filiera scrive la sua “riga” (un evento: raccolta latte, trasporto, trasformazione, controllo). Le righe già scritte non si cancellano: si può aggiungere, non riscrivere. Questo aumenta il digital trust. La blockchain non sostituisce i sistemi aziendali: registra in modo sintetico gli estremi degli eventi (o la loro “impronta digitale”, l’hash). I dati di dettaglio restano nei gestionali, ma sono collegati e verificabili.

In parole povere: se un lotto ha un problema, la filiera può risalire al punto critico in minuti, con dati coerenti per tutti.

2. GS1 & EPCIS spiegati semplice

GS1 è l’ente che definisce codici e regole comuni per identificare prodotti (GTIN), luoghi/aziende (GLN) e unità logistiche (SSCC). EPCIS è lo standard che descrive gli eventi di filiera: cosa è successo, dove, quando e perché (spedito, ricevuto, trasformato, ispezionato, temperatura letta, ecc.). Usando GS1/EPCIS, tutti parlano la stessa lingua digitale; se poi “notarizziamo” gli eventi sulla blockchain, le informazioni diventano più affidabili e condivise.

Approfondimenti ufficiali: GS1 – EPCIS · GS1 Italy – Tracciabilità in tempo reale

3. Come funziona in pratica: dal gregge allo scaffale

  1. In stalla – L’allevamento è identificato (GLN); il latte munto è “etichettato” come lotto. Sensori registrano ora e temperatura.
  2. Trasporto – Il mezzo ha i suoi codici; il conferimento al caseificio genera un evento EPCIS “ricezione”. I dati critici (temperatura, tempi) sono collegati.
  3. Caseificio – Il latte diventa semilavorato e poi forma: questo è un evento di trasformazione. A ogni step si crea un legame chiaro tra input e output.
  4. Stagionatura & confezionamento – Le forme si serializzano (SSCC), si applicano regole DOP e controlli qualità.
  5. Distribuzione & vendita – Con un QR/NFC, operatori e clienti possono verificare: origine sarda del latte, tempi/condizioni, certificazioni.

Ogni passaggio genera un evento EPCIS firmato e registrato. La blockchain conserva la “catena delle prove”; i documenti di dettaglio restano nei sistemi aziendali ma risultano facili da incrociare.

4. Casi concreti e verificati (Europa e Italia)

  • Carrefour – IBM Food Trust (Europa): prodotti freschi e lattiero–caseari tracciati con blockchain per ridurre i tempi di risalita delle informazioni e migliorare la fiducia dei clienti.
  • Parmigiano Reggiano: oltre alla blockchain, uso di micro-transponder nella crosta per un “gemello digitale” anti-frode (identità univoca della forma).
  • Standard aperti: guide e toolkit per implementare EPCIS (anche open source) a supporto delle PMI (OpenEPCIS).

5. Interoperabilità con l’UE: TRACES, registri DOP/IGP

La tracciabilità è prevista dal Reg. (CE) 178/2002 (art. 18) e, per i prodotti di origine animale, dal Reg. (UE) 931/2011. I dati EPCIS si mappano facilmente su questi obblighi. Per scambi intra/extra UE, le informazioni dialogano con TRACES (certificazioni sanitarie). Le denominazioni sono pubbliche su eAmbrosia.

6. Impatti economici, ambientali e culturali

Economia & export

Le DOP/IGP UE valgono ~€75 mld/anno e circa un quinto va all’export. Una tracciabilità chiara e verificabile aiuta a difendere il premium di prezzo e ad entrare in mercati dove la trasparenza è un requisito.

Ambiente & sprechi

Con dati condivisi su tempi/temperature, i richiami di lotto sono più rapidi e precisi: si ritira solo ciò che serve, riducendo sprechi e impatti (CO₂e, latte perso). Sensori + tracciabilità aiutano anche a ottimizzare trasporti e stagionature.

Valore culturale

Raccontare la storia di filiera (gregge, pascoli, caseificio, stagionatore) in modo verificabile rafforza l’identità dei tre capisaldi sardi (Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Fiore Sardo) e la fiducia del consumatore.

Riferimenti utili: eAmbrosia · TRACES · Piano controlli Fiore Sardo DOP (PDF)

7. KPI semplici per valutare il progetto

  • Tempo di trace-back lotto: da ore/giorni → minuti
  • Lotti coperti da eventi EPCIS: % con catena completa (raccolta → vendita)
  • Riduzione sprechi: scarti, resi e ritiri evitati (% e €)
  • Premio di prezzo: differenziale medio su DOP/IGP tracciati vs non tracciati
  • Conformità e audit: incongruenze dati per lotto; tempi di risposta agli audit

Conclusione

La tracciabilità blockchain, se spiegata con parole semplici e costruita sugli standard, rende più affidabile il racconto dell’origine del latte ovino sardo. Non è tecnologia per pochi: è un modo ordinato di condividere dati già esistenti, utile per produttori, controllori e consumatori. Con GS1/EPCIS come lingua comune e l’integrazione con gli strumenti UE (TRACES, registri DOP/IGP), la filiera può aumentare fiducia, ridurre sprechi e sostenere il valore economico e culturale dei suoi formaggi.

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Questi articoli e contenuti sono da considerarsi informativi e sperimentali, realizzati con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Non sostituiscono i canali ufficiali: si invita a verificare sempre le fonti istituzionali della Regione Autonoma della Sardegna.

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