Project management, procurement innovativo, processi digitali e monitoraggio: la cassetta degli attrezzi per attuare bene il FESR
Le politiche funzionano quando le amministrazioni hanno metodo, strumenti e competenze per trasformare le strategie in risultati misurabili. Nella programmazione 2021–2027 dell’Unione europea, la capacità amministrativa è un pilastro trasversale: senza procedure chiare, acquisti mirati all’innovazione, digitalizzazione dei processi e monitoraggio trasparente, i progetti rischiano ritardi e minore impatto. La Commissione mette a disposizione linee guida e toolkit per rafforzare le strutture che gestiscono i fondi della coesione (DG REGIO – Capacity building).
Indice
- 1. Perché la capacità amministrativa è decisiva
- 2. Project management pubblico: lavorare per obiettivi con PM²
- 3. Procurement innovativo: dal bisogno alla soluzione (EAFIP)
- 4. Digitalizzare i processi: semplicità, tracciabilità, interoperabilità
- 5. Monitoraggio dei risultati: indicatore giusto, decisione migliore
- 6. La capacity building come asse trasversale
- Conclusione
1. Perché la capacità amministrativa è decisiva
Il come si gestisce un programma è importante quanto il cosa si finanzia. Per i fondi della coesione, il quadro comune (Regolamento (UE) 2021/1060) chiede a ogni Stato e Regione un quadro di performance per monitorare avanzamento e risultati. La Corte dei Conti europea ricorda che qualità dei controlli, chiarezza dei processi e competenze sono leve decisive per ridurre errori e aumentare l’efficacia della spesa (ECA, 2024 – Review sul sistema di garanzia).
2. Project management pubblico: lavorare per obiettivi con PM²
Il metodo PM² della Commissione europea fornisce una lingua comune per gestire i progetti: ruoli chiari, fasi, deliverable, registri di rischio e qualità. È gratuito e adattabile alle PA. La guida ufficiale è disponibile su Interoperable Europe (PM² – guida e risorse; versione italiana).
In pratica (PMI e Comuni): definire un Project Charter con obiettivi, indicatori e rischi; istituire un comitato di progetto con responsabilità e calendario; usare lesson learned per i cicli successivi.
3. Procurement innovativo: dal bisogno alla soluzione (EAFIP)
L’acquisto pubblico di innovazione consente alla PA di stimolare il mercato quando non esiste ancora una soluzione “pronta a scaffale”. La Commissione accompagna le stazioni appaltanti con l’iniziativa EAFIP – European Assistance for Innovation Procurement (guide, casi, assistenza) e con le pagine dedicate al procurement di innovazione.
- Dal bisogno al bando: analisi funzionale del problema, dialogo col mercato, specifiche prestazionali.
- PCP/PPI: pre-commercial procurement per R&S; public procurement of innovation per l’adozione.
- Valore pubblico: criteri di aggiudicazione su risultati, impatti e TCO (costo del ciclo di vita).
4. Digitalizzare i processi: semplicità, tracciabilità, interoperabilità
La digitalizzazione non è solo “mettere online”: significa ridisegnare procedure e dati per essere tracciabili e riusabili. L’approccio di Interoperable Europe e i toolkit OCSE aiutano a progettare servizi pubblici più semplici e misurabili (OPSI – Toolkit Navigator). Per la trasparenza sull’attuazione, in Italia esiste OpenCoesione, portale open data che traccia progetti, spese e avanzamento.
5. Monitoraggio dei risultati: indicatore giusto, decisione migliore
Il Regolamento (UE) 2021/1060 richiede indicatori comuni e specifici per misurare output e risultati; la Commissione ha pubblicato una guida dedicata a performance, monitoraggio e valutazione per ERDF/Cohesion/Just Transition (EC – Performance, monitoring & evaluation; vedi anche indicatori comuni).
Checklist minima per Programmi/Progetti:
- Linea di base e target realistici per ogni indicatore.
- Raccolta dati integrata nei processi (non ex-post).
- Riesame trimestrale: scostamenti, cause, azioni correttive.
- Pubblicazione sintetica su portali trasparenti (es. OpenCoesione).
6. La capacity building come asse trasversale
La capacità amministrativa si costruisce nel tempo con persone, pratiche e comunità. DG REGIO propone roadmap e toolkit per pianificare investimenti in formazione, gemellaggi tra amministrazioni, coaching operativo e scambio tra pari (P2P). Forum e studi recenti indicano l’utilità di approcci più strategici e collaborativi nella costruzione della capacità (Forum ACB – materiali).
Per valutazioni e prove d’impatto sulla coesione: Guidance & methodological resources.
Conclusione
Rafforzare la capacità amministrativa significa mettere al centro metodo (PM²), scelte d’acquisto che generano innovazione (EAFIP), processi digitali misurabili e un monitoraggio che guidi le decisioni. È la condizione che permette al FESR di produrre risultati verificabili su territorio, imprese e cittadini. Con strumenti europei già disponibili e una cultura della valutazione, la Pubblica Amministrazione può diventare il motore dell’innovazione che chiede al mercato.
