Come organizzare laboratori condivisi e infrastrutture tecnologiche per sperimentare prima di investire, con regole chiare di accesso e servizi utili alle imprese
Per molte PMI, innovare significa poter provare tecnologie in ambienti sicuri – linee pilota, banchi prova, testbed digitali – prima di impegnare capitali. In Europa questa funzione è svolta da infrastrutture tecnologiche e laboratori dimostratori aperti, spesso organizzati in partenariati pubblico–privati. La Commissione europea valorizza questi luoghi attraverso i Testing & Experimentation Facilities (TEF) dell’iniziativa Digital Europe (ad es. agrifoodTEF, health, manufacturing, smart cities), che offrono test su scala reale e servizi di validazione (pagina ufficiale TEF).
In parallelo, la rete dei European Digital Innovation Hubs (EDIH) fornisce servizi “test before invest” e accompagnamento alle imprese (EDIH Network).
Indice
- 1. Cosa sono laboratori e dimostratori “aperti”
- 2. Governance pubblico–privato: modelli e ruoli
- 3. Criteri di accesso, trasparenza e tariffe
- 4. Servizi offerti alle PMI: dal test al mercato
- 5. Reti europee: TEF, EDIH e tecnologia come infrastruttura
- 6. Capacity building regionale ed ecosistemi
- Conclusione
1. Cosa sono laboratori e dimostratori “aperti”
Sono spazi attrezzati – fisici e/o digitali – dove imprese e PA possono sperimentare, validare e dimostrare nuove tecnologie (robotica, AI, sensoristica, materiali, cybersecurity) in condizioni controllate e, quando possibile, in scala reale. A livello UE questi luoghi rientrano nel concetto di Technology Infrastructures (TI), considerate un asset strategico per la competitività e per l’accesso delle PMI all’innovazione. Una recente iniziativa “Towards a European policy for Technology Infrastructures” rafforza coordinamento, apertura e sostenibilità di tali infrastrutture (pubblicazione ufficiale).
2. Governance pubblico–privato: modelli e ruoli
Consorzio o fondazione
Enti di ricerca/Università + imprese + PA. Organi: assemblea dei soci, board strategico, comitato scientifico–tecnico. Contratti di programma pluriennali, piano investimenti, regole di conflict of interest e politiche IP. Modello tipico dei centri di competenza e dei testbed europei.
PPP con gestione operativa
Un soggetto gestore (pubblico o in house) opera l’infrastruttura con service catalogue, SLA e tariffario; i partner industriali co-finanziano asset e dimostratori, con accesso prioritario regolato e finestre per accesso “aperto”.
Rete/federazione
Più laboratori interoperano con regole comuni di accesso, qualità, sicurezza, e strumenti condivisi di prenotazione e rendicontazione. È il caso di network europei come TEF e dei nodi EDIH che collegano risorse regionali e nazionali.
Per la cornice di policy sulle TI e i meccanismi di coordinamento UE: documento di lavoro TI (DG RTD/ERA – 2025).
3. Criteri di accesso, trasparenza e tariffe
L’accesso dovrebbe essere aperto, trasparente e non discriminatorio, con priorità definite (es. progetti strategici/PMI) e con regole chiare su prenotazioni, tempi, responsabilità, IP e sicurezza. La European Charter for Access to Research Infrastructures offre principi pratici per definire politiche di accesso, livelli di servizio e supporto utenti (Charter for Access).
Tariffe e aiuti di Stato (RDI Framework)
- Attività non economiche (ricerca, formazione generale, diffusione conoscenza) possono essere finanziate senza configurare aiuto.
- Servizi economici (prove a pagamento, R&S conto terzi) richiedono tariffe a prezzo di mercato o a copertura costi per evitare vantaggi selettivi; riferimento al Quadro UE sugli aiuti di Stato R&S&I 2022.
- Per contratti di ricerca/servizi, non si configura aiuto se il gestore riceve un corrispettivo adeguato e l’impresa assume rischio/risultati: vedi indicazioni consolidate (linee guida EFTA su RDI).
4. Servizi offerti alle PMI: dal test al mercato
Test before invest
Prove rapide e guidate su tecnologie (AI, robotica, cloud, cybersecurity, HPC) con casi d’uso realistici, per ridurre incertezza e tempi decisionali. È il servizio core degli EDIH (esempio di catalogo EDIH).
Prototipazione e linee pilota
Dalla prova di fattibilità alla pre-serie: accesso a macchinari, software, materiali e competenze per validare performance e qualità.
Validazione/certificazione e sicurezza
Test di conformità a standard (es. sicurezza macchine, interoperabilità dati), audit di cyber, verifica etica/affidabilità AI dove pertinente (sinergia con TEF).
Trasferimento tecnologico e IP
Assistenza su contratti, licenze, dati e proprietà intellettuale; definizione di background/foreground e regole di utilizzo dei risultati.
Formazione e coaching
Percorsi hands-on per tecnici e management, fino al change management nei processi. Moduli brevi e certificabili per PA e imprese.
Accesso a finanza e bandi
Orientamento su incentivi e strumenti UE/nazionali/regionali, in coerenza con i principi DNSH e con i criteri di valutazione dei programmi.
5. Reti europee: TEF, EDIH e tecnologia come infrastruttura
I TEF sono siti di riferimento su larga scala per provare soluzioni di AI/robotica “dal laboratorio al mercato” (sanità, agroalimentare, manifattura, città intelligenti), cofinanziati da UE e Stati membri (FAQ TEF). Gli EDIH sono sportelli territoriali che offrono servizi integrati (test, formazione, networking, finanza) e collegano le PMI alle infrastrutture disponibili (portale EDIH; esempio “test before invest” EDIH4Marche).
Per il quadro strategico su ricerca & tecnologia: European Strategy on Research & Technology Infrastructures.
6. Capacity building regionale ed ecosistemi
Laboratori e dimostratori funzionano se sono parte di un ecosistema con: regole d’accesso chiare, servizi utili, e una regia pubblica che investe su competenze. La capacity building comprende: formazione del personale pubblico, standard di qualità, piattaforme di prenotazione e open data sui risultati. Le Regioni possono integrare questi strumenti con i Programmi FESR, collegandoli a reti EDIH/TEF e a cluster tematici, così da moltiplicarne l’impatto su filiere e territori.
Punti chiave di capacity building
- Politica di accesso ispirata alla Charter for Access (trasparenza, non-discriminazione, livelli di servizio).
- Catalogo servizi con service level, tempi, costi, e modelli IP standard.
- Sistema di prenotazione e tracciabilità ore/risorse per rendicontazione.
- Monitoraggio con indicatori semplici (utilizzo, soddisfazione, time-to-pilot, progetti avviati).
- Allineamento alle regole sugli aiuti di Stato R&S&I.
Conclusione
I laboratori e i dimostratori aperti alle PMI sono ponti tra idee e mercato. Una governance pubblico–privato chiara, politiche di accesso trasparenti, tariffe coerenti con il quadro UE e un portafoglio servizi centrato sul “provare prima di investire” rendono queste infrastrutture abilitatori di competitività. Connessi alle reti europee TEF ed EDIH, diventano motori di capacity building regionale e di innovazione diffusa.
Link utili: Testing & Experimentation Facilities (TEF) · European Digital Innovation Hubs · Towards a European policy for Technology Infrastructures · Charter for Access to Research Infrastructures · RDI State aid framework 2022
