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Policy design per la transizione digitale e verde

Metodi e strumenti per politiche pubbliche più efficaci: co-design, foresight, evidence-based policy. Strategie P1 e P8 per innovazione sostenibile e inclusiva.

La doppia transizione digitale e verde richiede politiche pubbliche che uniscano visione di lungo periodo e capacità di esecuzione. Il policy design offre un approccio operativo: definisce obiettivi chiari, coinvolge gli attori del territorio, usa dati e sperimentazioni per scegliere le opzioni più efficaci. In questa guida sintetica proponiamo un percorso pratico per amministrazioni e imprese che lavorano su P1 (ricerca e competitività) e P8 (governance digitale), con attenzione a sostenibilità, inclusione e parità di genere.

Indice

1. Perché il policy design è decisivo nella doppia transizione

La transizione non è un singolo progetto ma un portafoglio coordinato di interventi: infrastrutture digitali, efficienza energetica, nuove competenze, filiere corte, dati aperti e servizi pubblici digitali. Il policy design aiuta a tenere insieme questi tasselli: parte dai bisogni delle persone e delle imprese, li traduce in risultati misurabili, sceglie strumenti coerenti e costruisce un ciclo continuo di miglioramento.

Tre principi guida: orientamento agli outcome (non solo output), evidenza empirica e accountability sugli effetti reali su clima, competitività, qualità dei servizi.

2. Metodi chiave: co-design, foresight, evidence-based policy

Co-design

Coinvolgere cittadini, imprese, università e PA fin dalla fase di problem framing. Mappe degli attori, interviste, laboratori territoriali e prototipi di servizio riducono rischi e conflitti. Il co-design migliora l’aderenza agli usi reali e accorcia i tempi di adozione.

Foresight

Scenari a 5–10 anni per anticipare opportunità e rischi: domanda energetica, impatti climatici, tecnologie abilitanti, fabbisogni professionali. Gli scenari non “predicono”, ma aiutano a decidere oggi investimenti flessibili e no-regret.

Evidence-based policy

Decisioni informate da dati e valutazioni: baseline, indicatori, esperimenti controllati quando possibile, confronto tra opzioni (costi/benefici, impatti sociali e ambientali). Una risorsa pratica è la Better Regulation Toolbox della Commissione europea.

3. Dalla visione alle roadmap: missioni, portafogli e metriche

Una buona strategia definisce missioni (obiettivi mobilitanti e misurabili), per esempio “ridurre del 30% i consumi energetici degli edifici pubblici entro cinque anni” o “digitale accessibile per il 100% degli sportelli”. Ogni missione si traduce in una roadmap con tappe trimestrali, responsabilità, budget e rischi mappati.

Portafoglio coerente

  • Infrastrutture: data platform, connettività, impianti efficienti.
  • Servizi: sportelli digitali, comunità energetiche, mobilità smart.
  • Competenze: formazione tecnica, digitale e manageriale.
  • Regole e incentivi: standard, semplificazioni, criteri green.

4. Strumenti operativi: sandbox, piloti, impatti e rischi

Per innovare riducendo l’incertezza è utile sperimentare in piccolo: sandbox regolatorie e progetti pilota consentono di testare soluzioni digitali o verdi in contesti controllati, con misure di tutela e un piano di valutazione chiaro.

Valutazioni d’impatto

Integrare impact assessment climatici e ambientali (DNSH), analisi costi-benefici, e valutazioni su diritti e accessibilità; prevedere indicatori ex ante ed ex post.

Gestione dei rischi

Mappa dei rischi operativi, cyber e di continuità; piani di mitigazione e stress test per infrastrutture critiche (dati, energia, trasporti).

Contratti e governance

Modelli di gara orientati agli outcome, clausole di interoperabilità e apertura dati quando possibile, service level e monitoraggio pubblico dei risultati.

5. Collegamento a P1 e P8: cosa cambia per imprese e PA

P1 – Ricerca industriale e competitività intelligente

Il policy design aiuta a selezionare aree tecnologiche prioritarie (materiali, robotica, agro-tech, energie rinnovabili), a costruire progetti dimostratori con filiere locali e a misurare l’effetto su produttività ed export. Per le PMI significa accesso più semplice a laboratori, partner e standard tecnici condivisi.

P8 – Tecnologie digitali e governance dei dati

Definizione di architetture dati e standard di interoperabilità, uso responsabile dell’AI, dashboard di monitoraggio in tempo reale. I progetti digitali diventano abilitatori di tutte le politiche: energia, acqua, mobilità, welfare.

6. Valutazione e apprendimento: indicatori, dati e trasparenza

Ogni politica deve dichiarare come verrà misurata. Una semplice theory of change chiarisce la catena input → attività → output → outcome → impatti. I dati di monitoraggio vanno raccolti nei processi (non solo ex post) e pubblicati con formato aperto quando possibile: questo abilita verifica, fiducia e riuso da parte di imprese e cittadini.

Esempi di KPI trasversali

  • Clima/ambiente: kWh risparmiati, tCO₂e evitate, consumo idrico.
  • Digitale: tasso di utilizzo dei servizi online, tempi di risposta, interoperabilità raggiunta.
  • Economia: investimenti privati attivati, nuovi prodotti/processi, export su filiere prioritarie.
  • Equità: partecipazione di donne nei progetti STEM, accessibilità dei servizi, impatti territoriali.

7. Inclusione e parità di genere nel design delle politiche

La qualità di una politica si giudica anche da chi ne beneficia. Integrare il gender mainstreaming sin dall’analisi: dati disaggregati, obiettivi specifici (es. quote di partecipazione femminile a corsi digitali), criteri di valutazione che considerino barriere di accesso e bisogni differenziati. Questo approccio migliora i risultati economici e sociali e rafforza il consenso attorno alla transizione.

Conclusione

Co-design, foresight ed evidence-based policy sono gli ingredienti di una strategia credibile per la doppia transizione. Collegati alle priorità P1 e P8, questi metodi trasformano visioni in piani attuabili, riducono rischi e sprechi, valorizzano il capitale umano e rendono misurabili gli impatti su clima, competitività e inclusione. Il risultato è una traiettoria di lungo periodo che aiuta Sardegna e imprese a innovare con responsabilità, trasparenza e benefici concreti per le comunità.

P1 – Ricerca industriale P8 – Governance digitale Sostenibilità Inclusione & Parità

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Questi articoli e contenuti sono da considerarsi informativi e sperimentali, realizzati con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Non sostituiscono i canali ufficiali: si invita a verificare sempre le fonti istituzionali della Regione Autonoma della Sardegna.

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